ALIGHIERO BOETTI

Alighiero Fabrizio Boetti è stato un artista italiano nato il 16 dicembre 1940 a Torino e morto il 24 aprile 1994 a Roma. È stato uno dei membri del movimento artistico Arte povera, ma anche uno dei primi a distaccarsene.

Boetti è noto per le sue opere che spaziano dall’arte concettuale alla pittura, all’arte tessile e alla scultura. Le sue creazioni più celebri includono arazzi di diverse dimensioni, con frasi e motti inventati dall’artista suddivisi in griglie. Ha sviluppato sistemi artistici che coinvolgevano spesso altre persone e ha utilizzato concetti matematici, geometrici e geografici come base delle sue opere.

Il suo lavoro sfidava il ruolo tradizionale dell’artista, esplorando i concetti di serialità, ripetitività e paternità dell’opera d’arte. Boetti ha anche esplorato il concetto di tempo attraverso opere che coinvolgono l’uso di telegrammi inviati a intervalli regolari e orologi che segnano gli anni.

Boetti ha sperimentato con vari materiali, tra cui carta, tessuti, metallo e ceramica, e ha sviluppato un interesse per la calligrafia e le scritture non convenzionali. Ha trascorso del tempo in Afghanistan, dove ha intrapreso opere di ricamo coinvolgendo artigiani locali.

La sua opera è stata esposta in numerose mostre personali e collettive in tutto il mondo, comprese importanti istituzioni come la Biennale di Venezia e il Centro Georges Pompidou di Parigi.

La sua carriera artistica è stata caratterizzata da una continua esplorazione concettuale e formale, spaziando tra diverse discipline artistiche e coinvolgendo spesso collaboratori esterni. La sua eredità nell’arte contemporanea è riconosciuta per la sua capacità di sfidare le convenzioni e indagare profondamente le complessità dell’arte e della creatività.